La Fondazione si occupa del tema del “dopo di noi”.
Come noto, questo tema affronta interrogativi che preoccupano ogni persona che abbia a cuore il futuro di una persona debole o svantaggiata e se ne senta responsabile: “Chi si occuperà di mio figlio disabile e del patrimonio destinato a lui, quando non sarò più in grado di farlo?” Oppure “Di chi mi potrò fidare per la gestione del mio patrimonio, se dovessi diventare incapace di provvedervi?”
La Fondazione ritiene che le soluzioni a questi interrogativi debbano essere personalizzate rispetto alle esigenze ed alle aspirazioni delle persone interessate. In particolare, intende occuparsi di casi in cui sia opportuno distinguere chi si occuperà della cura della persona e della qualità della sua vita, dal soggetto che si occuperà invece della gestione del patrimonio finalizzata a garantire i mezzi economici per la cura della persona e per la qualità di vita. Si tratta di casi che possono essere caratterizzati da diverse circostanze: la complessità del patrimonio e della sua gestione, la particolare condizione delle persone interessate, i rapporti tra i famigliari, o altro ancora.
In questi casi, mentre per le scelte relative alla cura della persona e alla qualità della vita si può fare ricorso alla nomina di un amministratore di sostegno e ad altre soluzioni complementari, per la gestione del patrimonio una soluzione adeguata potrebbe essere quella di istituire un trust, ovvero predisporre un vincolo di destinazione ovvero, in generale, un affidamento fiduciario, come lo steso Legislatore ha recentemente riconosciuto (c.d. “Legge sul dopo di Noi”; L. n. 112/2016).